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SPECIAL Olympic: quando lo sport incontra le emozioni.



A cura di @elenamarzorati - Direttrice Nazionale OINP


Venerdì 2 Dicembre a Monetecitorio, in una sala gremita di atleti e alla presenza di istituzioni politiche e sportive, fra le quali il Presidente CONI Giovanni Malagò e Deputati, fra i quali Marco Perissa, si è parlato di #inclusione, #rispetto, #sport, #competizione narrando, in un turbinio di emozioni e sorrisi, le vite e le storie di alcuni atleti speciali.



Toccanti le testimonianze di:


Federico Correzzola, atleta Special Olympics, che ha parlato di come possiamo essere tutti promotori di un cambiamento culturale con rara dolcezza nella voce e con la determinazione di chi è felice per ciò che fa;


B ice Sacco', una bellissima ragazza lombarda dai lunghi capelli biondi e dal portamento elegante, che grazie allo sport, ha trovato amici che prima non aveva e ora la sua vita è scandita dai ritmi del lavoro, che ha trovato dopo i tirocini, portando una testimonianza di integrazione tra il lavoro e lo sport, che ama sopra ogni cosa;


Carlotta Sanna, una simpaticissima e bellissima ragazza di 27 anni che ne dimostra tanti meno, in tutta la sua dolcezza, che partecipò ai Giochi mondiali di Los Angeles dove l'emozione più grande è stata salire sul podio per ricevere le medaglie perché, come ha detto lei, con la passione e l'impegno si possono superare i propri limiti;


Carlo Vischiati, Alfiere della Repubblica italiana, che ha narrato come la propria disabilità non sia un difetto ma un pregio perché, quando tutto intorno si fa agitato o concitato come durante una partita di basket, lo sport che pratica, lui riesce a rimanere concentrato. Quando qualcuno cade, ha ribadito sicuro, l'importante è come si alza dopo perché, al giorno d'oggi un disabile può insegnare molto a un normodotato. Lui non si lascia trasportare dalle emozioni e lo dice con tutta la fierezza di sé;


Luciano Scarmagliato, emozionato e dolcissimo, che ha narrato come Special sia una medicina contro il bullismo, perché nello sport integrato chi prima lo bullizzava ora gioca accanto a lui;


Daniela Valentino, genovese bellissima, nuotatrice, che ama nuotare perché il nuoto la rende uguale a tutti gli altri. Affetta da una patologia ancora non conosciuta, ha detto che lo sport è suo amico ed è l'unico che la capisce davvero. Non ama sentirsi definire " disabile", perché ognuno di noi ha specialità differenti;


Sabribna Baia, che con un meraviglioso e dolcissimo sorriso, ha coinvolto tutti noi con la sua trascinante voglia di portare la propria testimonianza nelle scuole;


Veronica Paccaglietta, che si è innamorata a prima vista della ginnastica artistica e ha fatto il terzo miglior punteggio al mondo nella sua specialità. Lo dice con tono così dolce e coinvolgente che viene quasi voglia di iniziare a fare ginnastica artistica. Lavora a Padova come barista e ringrazia lo sport che le ha insegnato a credere in sé stessa.


Davie, che con fare sicuro e sguardo fiero dichiara a tutti d'esser orgoglioso d'esser un atleta che non vuole stare ai margini, ma vuole essere aiutato dalla politica.


Demetra Emanuele, amazzone determinata dai capelli lunghi e verdi, come una fata del nord, che dice che lo sport è lo strumento che l'ha aiutata a crescere come persona e narra, con estrema determinazione, che l'ippoterapia l'ha aiutata nella vita. Lei non ama sentirsi dire che è disabile perché quando lo sente di inalbera e risponde: "Oh disabile a chi?" e lo dice indicando con fermezza il suo diritto ad essere chiamata con il proprio nome, tra l’altro bellissimo perché il nome di una antica Dea del passato, e non stigmatizzata come disabile. Ha ragione: a me nessuno dice che sono abile, ma vengo chiamata per nome;


Lorenzo Mancino, un forbito ed elegante ragazzo che ha fatto riflettere la platea spiegando che dietro ad ogni disabilità c'è tantissima abilità e che bisogna affrontare l'ignorante che finge di non sapere;


I ragazzi si sono rivolti ai politici e hanno parlato loro in modo semplice e appassionato, augurandosi che tutti i presenti possano avere compreso l'importanza del movimento.


Tra di loro tre esperti e grandi conoscitori di sport:


Giovanni Malagò, Presidente del CONI, che non ha un ruolo politico nello Stato ma dirige una delle più importanti realtà dello sport italiano, che ha detto "Conosco il mondo di Special, lo vivo e comprendo la sua importanza. Special è una benemerita del CONI, ma mi auguro sempre possa trovare una collocazione più consona al ruolo che svolge".


Luciano Cecchetti, Onorevole da sempre vicino a Special, al punto d'esser stato con loro ai mondiali di Dublino del 2003.


Marco Perissa, Onorevole che sa quanto lo sport possa permettere di minimizzare le differenze fra tutti noi, normodotati o meno, perché lo sport ha il pregio di riuscire ad amalgamare, a unire, a fondere ciò che il cervello pensa con ciò che il cuore prova, mostrando che la realtà ci rende tutti uguali.


Un grazie alla brillante conduttrice dell’incontro Alessandra Palazzotti, Direttrice Nazionale Special, che ha condotto con estro e brio l'incontro accanto al responsabile della comunicazione Giampiero Casale.


Il tutto è stato supervisionato dal Vicepresidente Nazionale Alessandro Palazzotti.

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