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L'importanza del dono.


E' disponibile on line la nuova puntata di Corner Talk!

Ospite della Dott.ssa Katia Arrighi, Valerio Melandri che per primo in Italia ha insegnato il “Fundraising” in un’aula universitaria. Ha creato ed è ancora oggi direttore del Master in Fundraising dell’Università di Bologna, il Master di riferimento del settore da oltre 15 anni.



(dal sito valeriomelandri.it )

Non ho iniziato a occuparmi di fundraising per gioco. Appena ho intuito di che cosa si trattava, ho capito che quello era il mio posto. Ma mi ci sono imbattuto per caso. E’ un po’ come quando vedi quella che diventerà tua moglie, la prima volta. La incontri per caso, ed è uno dei tanti incontri che fai nella vita, in quel momento non vuoi e non puoi fare nessun progetto su di lei e con lei, non puoi nemmeno immaginare quello che ti succederà (ci si è appena conosciuti), ma hai come un sentore e capisci che “questa volta, è quella seria”.

Così è andato con il fundraising per me.

Ero uscito dall’università nel dicembre del 1991 con un lavoro in tasca. Non avevo nemmeno avuto il tempo di laurearmi ed ero già assunto a tempo indeterminato alla Confcommercio di Bologna. Fu un’esperienza per certi versi deprimente (il prodotto era chiaramente di basso livello), e allo stesso tempo esaltante, perché lì ho capito che interesse personale e bene comune dovevano ritornare insieme.

Ho capito che, o tutti e due vincevano (venditore e acquirente) o sarebbe stata una sconfitta (nel medio e lungo periodo) per entrambi.


Poi nel ’93, dopo due anni di “strada”, capii che volevo crescere, e che volevo fare un altro passo. Volevo partire per gli Stati Uniti, volevo ricominciare a studiare, e nonostante i pareri contrari di qualche parente (in fondo avevo un lavoro di primo livello, a tempo indeterminato) cercai una borsa di studio, per partire e ricominciare a studiare.


E partii, con un semplice contatto, il professor Roy Sparrow, presso la New York University. Non lo conoscevo, non sapevo dove fosse e chi fosse, ma era un inizio. Incominciai come Visiting Scholar per finire come studente dell’MPA (Master in Public Administration). E’ lì che incominciò tutto.

Lì incontrai il grande mondo del nonprofit americano e la piccola nicchia del fundraising. E capii che quello poteva essere una cosa seria, una cosa per me.


Ecco perché mi fermai a New York per quasi tre anni. Quando ormai mi ero sistemato, con un lavoro a New York, e non troppa voglia di tornare in Italia (ricordo che stetti oltre due anni senza tornare), mi telefonò un mio professore (non ho mai capito se fu sollecitato dai miei genitori, o fu una sua iniziativa autonoma) e mi disse in breve: “Ascolti Melandri, a Forlì il prossimo anno, apriremo il primo corso di laurea dedicato al nonprofit. Se vuole tornare in Italia questo è il momento, altrimenti buona fortuna negli States”.


Fu una decisione importante, che non presi a cuor leggero. Ma scelsi di contribuire a far crescere il settore nonprofit italiano e mi buttai a capofitto nella costruzione di un network il più possibile internazionale sul tema del fundraising.


Dapprima il corso di fundraising all’interno del corso di laurea, poi la creazione della Fundrasing School, l’invenzione delle Giornate di Bertinoro, poi il primo Master in Fundraising, il centro di ricerca sul fundraising – Philanthropy Centro studi – , il Festival del Fundraising, la creazione, attorno alla mia scrivania, dell’Assif – l’Associazione Italiana dei Fundraiser – insieme a un gruppetto di persone che crescevano su questi temi.


E soprattutto tanta consulenza. Operativa, strategica, nazionale, e ora, internazionale. Perché insegnare il fundraising non è possibile farlo se non lo si fa operativamente.

(dal sito valeriomelandri.it )



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