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Il movimento è gioia


Marco Visconti al convegno della Sapienza 16/09/2022

Relazione del Convegno svoltosi all'Università la Sapienza di Roma il 16/09/2022 "Dall'agonismo alla riabilitazione, dalla salute all'inclusione" di Marco Visconti, Fisioterapista Osteopata, Coach e Chinesiologo Sportivo, e' il Presidente di PASBeM, Segretario della SFDS della FIDS ed è stato fondatore dell'Academy di ASC. La professione del Chinesiologo clinico e di chi si occupa di fisiologia dell'esercizio continua a evolvere. Allo stesso modo il ruolo di chi eroga esercizio clinico nell'ambito della cura della salute continua a crescere.


Molti programmi di esercizio in ambito cardiologico impongono almeno un addetto all'esercizio clinico perché è ormai riconosciuto che questa figura sia l'unica a essere formata per valutare le risposte cardiovascolari normali e anormali all’esercizio, così come per indicare esercizi appropriati ai pazienti che presentano una varietà di condizioni cliniche. E ancora, nonostante sia vero che le mansioni giornaliere di molti fisiologi dell'esercizio clinico coinvolgono principalmente pazienti con disturbi cardiovascolari, essi continuano a espandere il proprio ruolo, lavorando con popolazioni di altri pazienti, inclusi quelli con il cancro, con disturbi muscoloscheletrici, metabolici e varie forme di diabete. L'area della ricerca nella fisiologia dell'esercizio clinico comincia ora a fare parte di una serie di linee guida e di studi evidence based per il trattamento di soggetti portatori di patologie croniche, stabilizzate e non trasmissibili.


Molte organizzazioni professionali anche negli USA, in Australia e Canada forniscono supporto, certificazioni e continue opportunità di formazione per i chinesiologi clinici mentre qui in Italia solo da pochi anni si presta attenzione a questo importante settore. In Italia infatti, come definito nel decreto legislativo numero 36 del 28 Febbraio 2021, l'attività fisica adattata si compone di programmi di esercizi con tipologie e intensità definite tramite l'integrazione professionale tra medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medici specialisti.


Queste attività sono calibrate in ragione delle condizioni funzionali delle persone a cui sono destinate, a seconda delle patologie croniche clinicamente controllate e stabilizzate o delle disabilità fisiche. All'interno di luoghi e strutture di natura non sanitaria come centri sportivi della salute o palestre della salute i soggetti eseguono esercizi in gruppo sotto la supervisione di un professionista dotato di competenze specifiche. Lo scopo dell'attività fisica adattata è quello di migliorare il livello di attività fisica, il benessere e la qualità della vita oltre che favorire la socializzazione.


Se lo chiedete a me, vi risponderò sempre e semplicemente dicendovi che: il movimento e' gioia.


Questo è quanto ho imparato nella mia pluriennale esperienza nel settore del fitness prima e della riabilitazione poi, passando attraverso contesti, spazi e situazioni molto diversi tra loro ma accomunati da un fattore imprescindibile, quello umano. L' essere umano in movimento, in ogni sua possibile declinazione, è sempre stato al centro della mia passione e della mia curiosità e l'osservazione, la pratica e il contatto diretto con tante diverse realtà mi hanno portato alla consapevolezza di come "ogni fase del movimento, ogni minimo trasferimento di peso, ogni singolo gesto di qualsiasi parte del corpo rivela un aspetto della nostra vita interiore" (R. Laban, "L'arte del movimento", tr.it, Ephemenia, Bologna 2000, p. 9).


Ciò è chiaramente vero per ogni fase della vita, eppure l'esperienza maturata fino a oggi mi ha portato a riflettere su quanto a un certo punto dell'esistenza umana si tenda a dimenticare o trascurare l'importanza del corpo in movimento, rinunciando per sempre a una parte di sé, non solo fisica ma anche emotiva. Mi riferisco all'età matura e senile, su cui spesso pende la scure della perdita: di abilità, di affetti, di ciò che si è stati e si crede non poter essere più. Da uomo di scienza e di coscienza non posso negare che l'avanzare dell'età porti con sé una serie di importanti modificazioni biologiche e strutturali, tuttavia da uomo di esperienza mi sento di affermare che l'invecchiamento non deve necessariamente essere segnato dalle piaghe dell'inattività, della solitudine e dell'isolamento ma può anzi assumere le sembianze di un periodo della vita ricco di opportunità, condivisione e benessere. Il segreto è uno: il movimento.


Da anni mi occupo di attività fisica adattata alla terza età e, da quando lo faccio, osservo con stupore il cambiamento che un certo tipo di ginnastica produce negli allievi senior. Le rughe non passano, gli anni non diminuiscono ma l'entusiasmo e la vitalità aumentano, la voglia di vivere trova una nuova dimensione, quella dell'accettazione e della valorizzazione di ciò che si è e delle risorse che si hanno a disposizione. La terza età allora supera le barriere del pregiudizio e diventa un luogo fisico e emotivo dove trovare soddisfazioni, consapevolezza, piacere inaspettati.


In queste poche personali riflessioni è racchiuso il senso di quello che oggi facciamo con il mio staff, promuovere la cultura del movimento per promuovere l'esistenza stessa, perché, come dicevano Leonardo da Vinci già centinaia di anni fa "il moto e causa d'ogni vita".


Rivedi qui il Convegno e dal minuto 4h:23m l'intervento di Marco Visconti



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