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L'importanza dello sport per tutti, con con disabilità o meno.


sport disabilità OINP


di Nadir Malizia

 

Da sempre tutti sappiamo quanto lo sport sia salutare, inclusivo, senza alcun tipo di barriere.

Inoltre, lo sport per la maggior parte delle persone, è un momento di svago dalla solita routine lavorativa e stare con sé stessi ma poi tutto ha un termine che ti porta immediatamente alla realtà di tutti giorni.


Ci sono però delle persone che considerano l’attività sportiva linfa vitale a 360 gradi, mi sto riferendo alle persone con disabilità.


Molti di loro con costanza e tenacia diventano deli ottimi atleti paralimpici. In Italia abbiamo esempi come: Bebe Vio, Alex Zanardi oppure Nicole Orlando e tanti altri. Hanno fatto dello sport la loro ragione di vita.


La cosa però da tenere in considerazione come ho detto all’inizio, lo sport rende liberi e tutti uguali. Ognuno dà il massimo indipendentemente dalla propria disabilità.

L'attività sportiva, per chi ha una disabilità è la miglior medicina per la mente e il corpo.


Da qualche anno sto portando anch’io in giro per l’Italia come testimonial di come lo sport mi abbia aiutato a crescere e maturare, ad essere consapevole delle mie capacità, nonostante avessi dei limiti. A spingermi oltre e fare sempre meglio. E credetemi era una soddisfazione immensa, quando ci riuscivo.


Mi ha insegnato il rispetto delle regole, lo stare in gruppo per raggiungere un obbiettivo. Lo sport in primis era divertimento sia per me e gli altri ragazzi.

Voglio continuare nel mio lavoro professionale come OINP E OPES a fare conoscere questa bellissima realtà, mantenendo i riflettori accessi non soltanto nelle manifestazioni ufficiali.


Per la nascita dello sport paralimpico dobbiamo ringraziare solamente una persona che nonostante i pregiudizi e i pareri contrari di molti è riuscito nel suo obbiettivo.

Mi riferisco al neurochirurgo tedesco Ludwig Gutmann Direttore del Centro lesione spinale. Siamo esattamente nel 1948 quando poi nacque a Londra la prima paralimpiade che consisteva nella prima corsa di atleti in carrozzina. Da quel momento passo dopo passo prese piede in tutto il mondo, acquisendo sempre più importanza arrivando fino ad oggi ad essere trasmesse in televisione.


Il Dottor Gutmann ha saputo vedere oltre i suoi pazienti, capendo che lo sport poteva andare oltre i loro limiti, insegnando loro a dargli valore e a non arrendersi mai.

Capi anche che per suoi pazienti lo sport poteva essere un modo per socializzare e che non devi essere tu la tua disabilità ma sei molto di più di quello che gli altri possono pensare di te.

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