Attenzione a usare i cinque cerchi Olimpici !

A cura di Rebecca e Lucrezia Sala

E’ un po’ come qualcosa che è “nostro” e che non permettiamo agli altri di usare. Lo stesso fa, giustamente, il Comitato Olimpico internazionale o , è brutto dirlo ma è cosi, se ne farebbe un uso improprio.

Non di raro capita di vedere l’uso dei 5 cerchi, simbolo delle Olimpiadi (ma anche quello del Coni) usati indebitamente su locandine, manifesti, video.

Possiamo farlo?

La risposta è no perché ci sono dei regolamenti e chi vive di sport sa perfettamente l’importanza dei regolamenti.

Attenzione quindi ad usare i loghi “di proprietà altrui” per pubblicizzare nostri video, nostri incontri, nostre locandine. Non si può. E non ci stancheremo mai di ripeterlo ... nonostante in tanti (troppi) sembrano ignorarlo.

Una curiosità per le Paralimpiadi Si possono usare i cinque cerchi sul corpo degli atleti paralimpici ?

Anche qui la risposta è no.

Inoltre è di pochi giorni fa la questione relativa ad alcuni atleti e atlete che vorrebbero fare sfoggio dei loro tatuaggi con i cerchi (olimpici e paralimpiaci). Peccato che la  "pubblicità del corpo" sia vietata. L’IPC (l'organo direttivo a livello mondiale del Movimento Paralimpico) non permette la loro presenza sui corpi degli atleti. Una regola introdotta nel 2012 a Londra e rafforzata dai Giochi di Rio nel 2016. Nello stesso anno, il nuotatore britannico Josef Craig, un campione paralimpico di Londra, è stato squalificato dai Campionati Europei per aver mostrato questo tatuaggio.

"La pubblicità sul corpo non è in alcun modo consentita, siano essi simboli e tatuaggi", dice l'IPC, che ha ricordato gli atleti paralimpici attesi a Parigi. L’unica eccezione alla regola è che il logo delle Paralimpiadi, il famoso “Agitos” , possa essere esposto con orgoglio dai concorrenti. Al contrario, se non coprono i loro tatuaggi in alcun modo, incorrono in qualifica.

Inutile invocare libertà di espressione.

Se partecipi a una manifestazione ne accetti le regole.

E dovremmo tutti iniziare a considerare che il rispetto delle regole non è sempre cosa indecorosa.